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Il 95% degli operai turchi vorrebbe vivere all’estero. A rivelarlo è un sondaggio condotto dalla società di selezione Edelman.net su 12.705 persone.

L’Italia sarebbe destinazione preferita dal 9,52% dei rispondenti, collocandosi al quarto posto dopo Stati Uniti (17,1%), Germania (15,02%), Canada (14,16%) e Svizzera (10,24%).

Tra le motivazioni principali, rivela lo studio, vi è il desiderio di trovare un lavoro migliore e migliori condizioni lavorative. Il 34,42% dei rispondenti hanno citato come motivazione l’avere migliori condizioni di vita, l’11,93% “migliori opportunità di sviluppo personale e migliore educazione“. Interessante è il dato secondo cui quasi il 10% (9,7% per l’esattezza) vorrebbe “un migliore ambiente sociale e migliori strutture culturali“.

Secondo quanto dichiarato da Savaş Ünsal, Direttore Esecutivo di Eleman.net, “il livello di soddisfazione sulle condizione lavorative cade principalmente per condizioni educative inefficienti, condizioni lavorative scarse e incertezza economica”.Gli operai, continua Ünsal, ritengono che rispetto ai paesi avanzati in Turchia ci siano più ore di lavoro, minori salari e soprattutto scarse condizioni di sicurezza sul lavoro.

Lavoro Turchia, Sicurezza: in 8 mesi 1,138 morti

Secondo un report rilasciato a settembre dalla Work Health and Work Safety Assembly, nei primi 8 mesi dell’anno sarebbero 1.138 i morti sul lavoro, di cui 158 solo nel mese di Agosto, in crescita del 100% rispetto al precedente anno); dato che la ONG avrebbe ricavato aggregando i dati da differenti fonti (carta stampata, media on line e sindacati).

I settori a maggiore incidenza sono l’agricoltura, la logistica e l’edilizia. Tra le principali cause: problemi di trasporti, collassi sul posto di lavoro e scosse elettriche. Izmir detiene il triste primato per il numero di morti sul lavoro nel mese di Agosto (13 su 158), seguita da Antalya, Istanbul e Konya (10 su 158), Ankara (8 su 158) [Hürriyet Daily News].

Lavoro Turchia, Salari: il 35% vive con il minimo o meno del minimo.

Lavoratori a salario mino in turchia

L’aumento del salario minimo è stato tra i temi portanti delle campagne elettorali del 1 novembre, che ha visto il partito AKP impegnarsi ad alzare il minimo lordo, a partire dall’1 Gennaio 2016, dagli attuali 1.000 TL a 1.300 TL, creando non poche critiche nel mondo dell’imprenditoria.

Secondo i dati Eurostat, il salario minimo in Turchia si attesta a 424 Euro con un indice di 22,1 calcolato sul salario minimo lordo più elevato registrato in Lussenburgo, dove il lavoratore è retribuito 1.923 Euro/mese. Attualmente coloro che percepiscono il salario minimo o inferiore al minimo, secondo dati del TÜIK (L’istituto di Statistica  Turco) rappresentano il 35% della forza lavoro.

La più elevata concentrazione di “salari minimi o inferiori” è concentrata nelle costruzioni (41,3%), nell’industria (38,5%) e nei servizi (30,2%). I lavoratori pagati meno sono coloro che operano nei servizi di cura personale (parucchieri), nel food & beverage e simili. I meno pagati dell’ settore industria lavorano in filiali di fabbriche di cibo, vestiti, arredamento, produzione di prodotti di metallo e tessile. [Hürriyet Daily News]