La relazione con le rappresentanze italiane all’estero, e in particolare in Turchia, è stato il leitmotiv del primo incontro di coordinamento degli Italiani in Turchia.

Incontro Italiani in Turchia

Promosso da Gianfranco Sacchetti, residente a Istanbul e fondatore del gruppo Facebook Italiani in Turchia, con la partecipazione del Senatore Claudio Zin e di Gian Luigi Ferretti, responsabile Europa del Movimento Associativo Italiani all’Estero nonchè membro del CGIE (Comitato Generale degli Italiani all’Estero), l’incontro è stato possibile anche grazie alla collaborazione di un altro Italiano, Vittorio Zagaia, che ha messo a disposizione la sala riunioni della sua azienda Galata Logistics.

Vista la presenza del MAIE, sarebbe stato naturale aspettarsi un comizio politico. Ma così non è stato. Infatti, dopo le dovute presentazioni dei relatori, la discussione con i partecipanti che gradualmente sono affluiti all’incontro si è concentrata sulla relazione tra i cittadini e le rappresentanze Italiane all’interno del paese, declinandosi su:

  • qualità dei servizi erogati dai consolati
  • sostegno all’imprenditorialità degli Italiani all’Estero
  • promozione della cultura italiana, intesa anche come educazione
  • fenomeno e valore della nuova emigrazione.

Servizi Consolari

Le stime ufficiali parlano di 5 milioni di Italiani all’Estero, ma “il numero reale potrebbe essere molto più alto” dice Ferretti. “Nonostante questo le istituzioni sembrano ignorare completamente questi cittadini (che rappresentano quasi il 10% della popolazione, NdR) tanto che, anche nei Consolati, che per definizione sono territorio Italiano, spesso ti fanno sentire straniero a casa tua”.

Una studentessa Erasmus a Istanbul, ha raccontato di come abbia trovato le porte chiuse quando, nella necessità di dover sottoporsi a visite mediche, chiese consiglio al Consolato su strutture a cui rivolgersi per non dover spendere troppo. Informazioni che a lei non sono state fornite, ma che ha ottenuto dopo che la stessa questione è stata posta al Consolato dall’amico poliziotto Turco. Altri problemi sono emersi nelle procedure che sono competenza specifica dei Consolati quali il rinnovo del Passaporto o la richiesta della Cittadinanza Italiana per il coniuge, ma anche il semplice reperimento (in lingua italiana) degli adempimenti necessari per vivere nel paese.

In generale è stato evidenziato che, a differenza di Francesi o Tedeschi, l’Italiano non trova supporto da parte delle rappresentanze per una mancanza di organizzazione e, in alcuni casi, di disponibilità.

Supporto all’imprenditorialità

Simili problemi sono stati evidenziati per l’Italiano emigrato che intende avviare una impresa nel Paese e che fatica a relazionarsi con le Camere di Commercio Italiane per ottenere il supporto necessario. Le camere di commercio italiane all’estero sono enti privati, di diritto Turco, il cui Presidente è un Italiano ma lo staff è normalmente Turco.

Promozione della Cultura Italiana

Un ennesimo punto su cui si è soffermati è la promozione della cultura italiana. E’ emerso come spesso sia difficile poter usufruire delle strutture Italiane (centri culturali e altro) per l’organizzazione di attività che possano dare spazio anche all’Italiano residente: l’organizzazione di mostre, workshop o attività anche rivolte ad un pubblico Turco, ma organizzate da Italiani che risiedono nella zona.

Il secondo aspetto è il poco sostegno alla promozione della educazione Italiana, non solo come corso di lingua ma anche di letteratura, cultura e, soprattutto, alla creazione di vere e proprie scuole Italiane. Questo è legato ad un problema con la legislazione Turca, che pone taluni vincoli di formazione, ma soprattutto a una assenza di “lobby” presso gli enti locali per poter creare strutture in cui i connazionali che risiedono all’estero possano usufruire per l’educazione dei figli secondo gli il metodo italiano. Confrontando sempre con i Francesi, le istituzioni Italiane sembrano essere passive sul tema anche con il semplice riconoscimento, ad esempio, delle (poche) scuole Italiane presenti.

Nuova emigrazione

Complice la crisi economica, l’emigrazione Italiana sta aumentando considerevolmente negli ultimi anni e sta interessando fasce di età sempre più giovani che vengono lasciati, spesso, nella completa solitudine da parte delle istituzioni. Eppure, secondo molti dei presenti, questa nuova emigrazione potrebbe essere una risorsa per il paese, il mezzo attraverso cui promuovere l’Italia all’Estero.

Alcuni provenienti da altre esperienze all’estero, hanno confermato come generalmente (fatta eccezione per rare eccezioni, come Londra) le reti consolari siano completamente inefficienti nello svolgimento delle loro funzioni. Alcuni di loro hanno evidenziato, ad esempio, di non essere mai stati informati dell’esistenza dell’AIRE, dei diritti e dei doveri che l’iscrizione comporta, e di averlo appreso solo da altri italiani.

E’ stato evidenziato come il tipo di emigrazione sia cambiato. Se nei flussi migratori del dopoguerra spesso si andava all’estero con lo scopo di “fare soldi” con l’obiettivo di tornare a casa, la nuova emigrazione è caratterizzata da una fuga senza ritorno.

Alcune proposte

Sono emerse alcune proposte che sono state consegnate al senatore Zin. La prima, quella di creare un sistema di competizione della rete consolare, creando un questionario di “valutazione” dei servizi consolari da rendere pubblico in rete in modo tale da evidenziare laddove la soddisfazione dei connazionali è più alta. La seconda proposta è relativa alla creazione di un fondo per le startup degli Italiani all’Estero per incentivare il rientro in Italia delle idee migliori.

Su questo secondo punto, tuttavia, è stato rilevata una certa difficoltà in quanto potenzialmente discriminatoria nei confronti di chi, non avendo i mezzi economici per poter espatriare, è costretto a vivere in Italia: è giusto che i pochi fondi di incentivazione dell’imprenditoria che il governo riesce a stanziare siano destinati a chi non ha la possibilità di emigrare.

Associazione Italiani in Turchia

A conclusione dell’incontro è stato presentato il progetto dell’Associazione Italiani in Turchia che sarà formalizzata nei prossimi giorni. Tale progetto, promosso da Gianfranco Sacchetti in collaborazione con Massimiliano Traina, consulente legale, residente in Turchia da 10 anni e membro dell’ICE di Istanbul, mira a creare una rete di supporto per gli Italiani in Turchia fornendo loro assistenza con una rete di professionisti che vanno dal legale, all’economico, al medico e pedagogico.

E tu, come Italiano all’estero, quali difficoltà incotri e cosa ti aspetteresti?