Le previsioni del governo di Ankara parlavano di un aumento dell’indice dei prezzi al consumo del 6,8% per il 2013, ma l’Istituto di Statistica Turco (TÜİK) ha gelato le aspettative comunicando i risultati dell’anno appena conclusosi: 7,4%, con un aumento dello 0,46% nel solo mese di dicembre.

lira turca

Di poco migliori i risultati dell’indice dei prezzi alla produzione che nel 2013 è aumentato del 6,97% su base annuale, e dell’1,11% su base mensile (dicembre su novembre).

Inflazione annuale in punti percentuale

  Prezzi al consumo Prezzi alla produzione
2004 9,35 15,35
2005 7,72 2,66
2006 9,65 11,58
2007 8,39 5,94
2008 10,06 8,11
2009 6,53 5,93
2010 6,40 8,87
2011 10,45 13,33
2012 6,16 2,45
2013 7,40 6,97

I beni che hanno subito i maggiori rincari nell’ultimo anno sono stati l’istruzione (10,05%), alberghi e ristoranti (9,86%), i trasporti (9,77)il cibo e le bevande analcoliche (9,67%).

I distretti che hanno subito i minori aumenti dei prezzi sono stati quelli di Mardin, Batman, Şırnak e Siirt. I maggiori rincari si sono verificati a Gaziantep,Adıyaman e Kilis.

Complice dell’inatteso aumento dell’inflazione è stata sicuramente la svalutazione della Lira turca che ha portato ad un aumento delle materie prime durante il secondo semestre del 2013.  All’aumentare del tasso di inflazione, tuttavia, la banca centrale turca non sembra intenzionata a far seguire un aumento dei tassi di interesse per il timore di indebolire la crescita economica. Il rimedio messo in atto è un’aumento della vendita di valuta straniera.

Una nota della Bank of america Merrill Lynch ha spiegato: “Il mix composto da una Lira Turca debole, alti tassi di inflazione e il rischio imminente di una crisi politica suggerisce che esiste un significativo rischio di downgrade per quanto riguarda le aspettative di crescita per il 2014 che attualmente si aggirando attorno al 3,5 % del PIL

Il nuovo aumento delle tasse annunciato per gennaio finirà necessariamente per influire in modo negativo sull’inflazione.