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Per il terzo mese consecutivo aumenta la fiducia dei consumatori. A Maggio, secondo l’Istituto di Statistica Turco TÜİK, l’indice di fiducia dei consumatori è salito a 68.75 punti, +0,42% rispetto al 68,46 registrato nel mese di Aprile. Si tratta del terzo mese consecutivo di aumento, dopo un periodo negativo che ha toccato il minimo storico a Settembre 2015, quando TÜİK ha rilevato un indice di 58,52.

Tuttavia, secondo le regole degli indici, un valore superiore ai 100 punti indica una visione ottimistica; quando è inferiore, invece, indica una visione negativa. Quindi, se anche l’indice generale sull’aspettativa dell’economia ha guadagnato a maggio un +3%, portandosi a 93.71 punti (molto vicino alla soglia dei 100), va rilevato che persiste ancora un leggero pessimismo sulla prospettiva economica del Paese, sebbene la percezione sia migliorata nettamente rispetto allo scorso anno.

Migliora la fiducia dei consumatori, ma resta una visione negativa sulle prospettive economiche del paese.

A questi due indici (fiducia dei consumatori ed economia generale), TÜİK evidenzia che rimane ancora negativa, anche se sostanzialmente invariata rispetto ad Aprile, l‘aspettativa dei Turchi sul proprio reddito. L’indice dei redditi, infatti, si è attestato a Maggio a 89.94. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, tuttavia, i turchi sono un po’ più fiduciosi. Lo scorso anno, infatti, l’indice si attestava a 86,2 punti.

Nettamente peggiorata, invece, è l’aspettativa di risparmio che, rispetto ad Aprile, è scesa del 5,9% attestandosi a 22.35 punti. Su questo probabilmente incide l’indice dei prezzi al consumo che dopo due mesi di calo, ad aprile è tornato a cresce dello 0,78% portando la proiezione a 12 mesi al 7,84%, sebbene inferiore rispetto al 7,96% di Marzo.

Il timore di non poter risparmiare, a causa dell’aumento dei prezzi e di un mancata aspettativa di miglioramento del proprio reddito, influenza i consumi.

DaAPartenzaArrivo
Izmir/SmirneMilano Malpensa15:5017:55
Milano MalpensaIzmir18:4522:30

Effetti che si fanno sentire anche nei consumi, dove la vendita al dettaglio è diminuita dello 0,6% a Marzo rispetto al mese precedente. A sentirne i maggiori effetti sono il segmento di bevande e tabacco (-0,3%), i beni non alimentari (-0,4%) e il consumo di carburante (-1,9%). Considerando i dettali del segmento non alimentare:

  • computer, libri e sistemi di telecomunicazione sono scesi del 5,5%;
  • i beni elettronici e la vendita di mobili sono diminuiti del 6,7%;
  • tessile, vestiti e scarpe calano del -4,3%.

Anche l’e-commerce ha registrato un calo, seppur minimo, del -0,8%.

Dati questi che si riscontrano anche nella produzione industriale. Infatti, secondo le analisi rilasciate ad inizio mese e basate sui dati di Marzo, la produzione industriale è scesa dello -0,5%, con un calo particolarmente evidente nel settore minerario (-3,2%), ma che ha evidenziato un segno negativo anche nel manufactoring (-0,4%).

 

2 Commenti

  1. mi complimento per l’analisi molto oggettiva,senza trionfalismi o pessimismi ideologici

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