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Ripubblichiamo il pezzo scritto da Paolo Pinzuti per Bikeitalia.it

Un esercito di 2.000 donne vestite a festa e in sella alla propria bicicletta hanno invaso la città di Izmir dove si è svolta ieri la quarta edizione del Süslü Kadınlar Bisiklet Turu (il giro in bicicletta delle donne acchittate) e che ha coinvolto dieci città della Turchia.

Mentre la Turchia va verso le elezioni anticipate, con una guerra alle porte e un presidente filo-islamista disposto a tutto, in occasione della settimana europea della mobilità sostenibile e del World Carfree day, le donne di Izmir hanno deciso di prendersi la città per riempirla di bellezza e profumo in contrasto con il quotidiano grigiore dell’automobilismo.

Tutto è iniziato quando Sema, un’insegnante quarantenne, iniziò a fare delle uscite in bicicletta con il proprio compagno e altri amici, le ci volle poco per rimanere infastidita dall’aria impregnata di testosterone che si respira all’interno dei gruppi di ciclisti. Rotta la relazione con il compagno, decise che avrebbe fondato un proprio gruppo di amanti della bicicletta, persone con la voglia di andare a spasso, ma senza l’esigenza della performance, senza quello che pontifica sulla perfetta postura in sella (e smanaccia quando può) e senza costrizioni tecniche relative al mezzo o all’abbigliamento da usare, insomma, senza uomini.

Attraverso un piccolo gruppo Facebook il movimento è cresciuto aggregando donne di diversa estrazione accomunate dal desiderio di muoversi in libertà e mostrando tutta la propria femminilità. In molti cercano una motivazione politica dietro questa azione di piazza: c’è chi vi vuole cercare un movimento per il riconoscimento della parità di genere, chi invece lo vede come un moto di resistenza alla crescente islamizzazione della società turca, chi invece ci vuole vedere semplicemente la messa in discussione di un modello di mobilità.

Probabilmente la verità sta in mezzo a tutti questi elementi: quello che rimane è un corteo che ieri ha unito simbolicamente il centro storico della città vecchia e della città nuova al grido di “Arabadan in, bisiklete bin” (scendi dalla macchina, sali sulla bici).

Non si è fatta mancare in piazza neppure la presenza del sindaco della città di Smirne (4 milioni di abitanti), Aziz Kocaoğlu che da anni sostiene (con discreto successo) la necessità di aumentare il numero di ciclisti in circolazione sulle strade della metropoli egea e che, per l’occasione, ha concesso l’uso gratuito della metropolitana per tutte le donne in bicicletta.

I pochi uomini presenti all’evento hanno ricoperto il ruolo di perfetti gregari con il compito di fare foto e video a più non posso e di portare acqua alle donne in festa.

Fonte: Articolo originale su BikeItalia.it